A inizio 2020 è tornato attuale, in Italia, il tema di una sanatoria per la regolarizzazione degli immigrati. Una questione divenuta ancora più “calda” con la diffusione della pandemia del Covid-19, la chiusura dei confini e la conseguente gestione dei lavoratori stranieri. Sul tavolo dei Ministri delle Politiche Agricole e dell’Interno, c’è la bozza della legge 2020 per la regolarizzazione degli immigrati in Italia, ma l’idea è quella di inserire un provvedimento d’urgenza nel Decreto Maggio su cui sta lavorando il Governo. La bozza della legge prevede, in estrema sintesi, il rilascio del permesso di soggiorno stagionale, che potrebbe essere rinnovato a fronte di un contratto di lavoro. Da una parte, dunque, ci sono i circa 600mila stranieri non regolari presenti sul territorio italiano, che lavorano spesso nei campi, come braccianti, ma anche nell’ambito dei servizi alle famiglie, come colf e badanti. Dall’altro le intenzioni dei ministeri che vorrebbero dare la priorità soprattutto ai 200mila lavoratori nel campo dell’agricoltura. Un provvedimento che, come evidenziato dall’Avvocato Pitorri di Roma, esperto in diritto dell’immigrazione e autore di numerose pubblicazioni, permetterebbe di fare emergere un’intera fascia di lavoratori. Si tratta di lavoratori stranieri non regolari che, soprattutto nelle zone del Sud Italia, vivono e lavorano in condizioni precarie e senza alcun tipo di tutela. Una sanatoria per la regolarizzazione degli immigrati che potrebbe risultare molto efficace a patto che includa non solo i lavoratori dell’agricoltura, ma anche quelli impegnati nei servizi alle famiglie, nell’edilizia, nel turismo, e che farebbe arrivare nuove entrate allo Stato. Secondo la Cia-Agricoltori Italiani la sanatoria per la regolarizzazione degli immigrati del 2020 potrebbe portare nelle casse dello Stato circa 1,2 miliardi di euro. 

Secondo l’Avv. Pitorri Iacopo Maria di Roma, esperto giurista in materia di immigrazione, una sanatoria per la regolarizzazione degli immigrati in Italia è fondamentale e va fatta immediatamente, a patto che regolarizzazione non avvenga per settori, e che porti sia alla richiesta di permesso per chi è ancora in cerca di occupazione, sia all’emersione dei lavoratori irregolari che possano ricevere immediato permesso di soggiorno per lavoro, della durata di almeno un anno. In questo modo, con una sanatoria per la regolarizzazione degli stranieri in Italia, gestita adeguatamente, si potrà raggiungere un duplice obiettivo: da una parte assicurare una serie di diritti e di servizi, a cominciare dall’assistenza del Servizio sanitario nazionale a tutti gli stranieri non regolari che vivono in Italia, dall’altro assicurare dignità lavorativa a tanti lavoratori che ogni giorno affrontano il lavoro senza regole e garanzie. 

In Italia, il rilascio del permesso di soggiorno è regolato dall’articolo 5 del Testo unico immigrazione, e viene emesso dalle Questure di competenza, in base alla provincia nella quale si trova il cittadino straniero, giunto in Italia, che ne fa richiesta. La tempistica per la richiesta e il rilascio del permesso di soggiorno può variare, a seconda che si richieda un visto, che può essere di varie tipologie (per studio, formazione, lavoro, ricongiungimento familiare), o se si richieda un permesso di soggiorno che a sua volta prevede una serie di motivazioni. In Italia, infatti, il permesso di soggiorno, che ha una durata variabile, può essere rilasciato per visite, affari, turismo, lavoro stagionale, studi o formazione professionale, lavoro autonomo, e un’altra serie di motivi specifici elencati nel Testo unico immigrazione.