Un’agenzia pubblicitaria, chiamata anche agenzia di pubblicità, si occupa di creare e fornire pubblicità per la televisione, per la stampa, il cinema, la radio e i manifesti da affissione. Nei primi anni del Novecento la denominazione di agenzia pubblicitaria indicava l’impresa che creava campagne pubblicitarie e le concessionarie, ma con il tempo le due realtà si sono staccate, creando due ambiti diversi. Ogni agenzia gode di una struttura ed organizzazione specifica, ospitando figure professionali che si diversificheranno a seconda della configurazione e della grandezza dell’agenzia stessa. Tralasciando le peculiarità specifiche che potrebbero caratterizzare un’agenzia pubblicitaria, al suo interno sarà possibile rintracciare le seguenti figure professionali: – utente: è definito anche committente e rappresenta la figura che usa la pubblicità per promuovere un marchio, un prodotto, un’idea. L’utente, attraverso il reparto marketing e l’advertising manager, presenta all’agenzia pubblicitaria un piano marketing, che contiene informazioni sulla tipologia di pubblicità di cui si ha necessità; – Reparto account, guidato dall’account executive, che si pone a metà strada tra il cliente e l’agenzia pubblicitaria. Ha il compito di raccogliere, valutare, creare e coordinare i flussi di informazione, produzione, oltre che di monitorare qualità e costi; – Reparto planning: è guidato dallo strategic planner, che elabora un’analisi dei consumatori, del prodotto, del marchio, della società, del mercato e della concorrenza in relazione agli obiettivi da perseguire e realizzare; – Reparto media, che ospita tre reparti tecnici: 1. Media researcher, che raccoglie, aggiorna e completa le cifre in relazione al settore dei media; 2. Media planner: valuta a quale tipologia di media rivolgere la pubblicità da lanciare, studiando a fondo l’utente che fruirà della pubblicità, i tempi di sviluppo della campagna e le caratteristiche di cui dovrà godere; 3. Media buyer: prende contatti con le concessionarie di pubblicità per valutare i tempi o l’acquisto degli spazi sui diversi media in cui si vorrà lanciare la campagna. Queste tre figure stilano il piano media, in cui è possibile rintracciare quali sono i media da coinvolgere nella pubblicità, a quale frequenza programmare l’uscita ed il costo dell’intero processo. Esse possono trovare spazio nell’agenzia pubblicitaria oppure trovarsi in una media agency, un centro specializzato nella programmazione e nell’acquisto dei media. Il piano media aiuterà nella redazione del Brief, un documento finalizzato alla preparazione della pubblicità, che ogni agenzia preparerà sulla base delle proprie esigenze. Dovrà essere in grado di rispondere a domande quali: 1. Chi usufruirà della pubblicità?; 2. Che cosa verrà offerto al pubblico di riferimento?; 3. In base a quali criteri si potrà affermare che l’offerta sia adeguata? 4. Quale concetto fondamentale si desidera trasmettere all’utente? All’interno del reparto creativo si trovano: – il copywriter, che si occupa della stesura dei testi e – l’art director, che cura le immagini. Le idee spendibili e meritevoli di essere sviluppate vengono impresse attraverso un piccolo schizzo, definito “rough” e proposte all’attenzione del  – direttore creativo. È la figura che coordina il reparto e promuove lo stile dell’agenzia pubblicitaria, essendo responsabile di quanto prodotto nel settore. Qualora l’immagine sia promossa e accettata, si procederà con: l’impaginazione per le pubblicità che andranno sulla stampa; con la realizzazione degli script, qualora si creino i comunicati per la radio; lo storyboard, se la pubblicità sarà fruibile in tv. Completa l’agenzia pubblicitaria il – Reparto produzione: si occupa di organizzare in pratica le idee create nella mente, seleziona i fornitori, coordina costi e tempi. Al termine dell’intero processo, l’idea di pubblicità verrà presentata  al cliente, che valuterà l’adeguatezza del lavoro realizzato.